La casa sul fiume by Penny Hancock

La casa sul fiume by Penny Hancock

autore:Penny Hancock [Hancock, Penny]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, Suspense, Fiction
ISBN: 9788866880172
Google: 9awJnwEACAAJ
editore: TimeCrime
pubblicato: 2012-02-14T18:00:00+00:00


19

Venerdì sera

Helen

«Ci sono novità?» chiese Helen.

Era la prima domanda che ognuno di loro poneva quando apriva la porta d’ingresso. Le espressioni assenti in risposta erano tutto ciò che serviva per capire che non ce n’erano.

Helen si mise a sedere al tavolo della cucina. Il cuore le martellava in petto alla vista di Mick e Maria che bevevano vino rosso a lume di candela. Se ne versò un bicchiere anche lei. Distinse il rumore della scatoletta di fagioli cotti al forno che Barney aprì dietro di lei. Era chiaro che era appena rincasato, aveva addosso l’odore del pub, della fredda aria notturna. Mick e Maria dovevano essere rimasti soli, insieme.

«Perché queste luci soffuse?»

«Per i miei attacchi di emicrania» rispose Maria. «Mi stanno dando un’infinità di problemi da quando Jez...» Le si ruppe la voce e non riuscì a continuare.

Liberarsi del peso che le gravava sul petto con Sonia aveva aiutato Helen a guardare le cose nella giusta ottica. Sapeva cosa doveva fare. Anziché lasciar vagare la sua immaginazione, doveva tenere a mente la pressione a cui erano sottoposti tutti. Maria in particolare. Si avvicinò a sua sorella, le posò una mano sulla spalla e la strinse. Maria se la scrollò di dosso.

«Com’è stata l’opera?» chiese Mick.

«Non male.» Helen tornò a sedere e prese una grande sorsata di vino.

Sua sorella era impossibile, non avrebbe mai permesso a Helen di avvicinarsi.

«Ho incontrato Sonia. Abbiamo bevuto qualcosa dopo lo spettacolo. Mi avete lasciato niente per cena?»

«Scusa, ma non sapevamo se saresti tornata» rispose Mick.

«Prendi la mia. Io non ce la faccio a mangiare» si offrì Maria, spingendo verso Helen la sua porzione di tonno alla piastra.

Helen guardò il piatto, poi Mick. Lui non colse il suo sguardo e nell’intimo lei si sentì sprofondare. Spaghetti udon! Il loro piatto speciale, e lui non ne aveva cucinati nemmeno un po’ per lei.

Mick si rivolse a Maria. «Hai conosciuto Sonia? La consulente vocale? Io e suo marito Greg suonavamo insieme, in quella band. Fa il neurologo. Anche se adesso perlopiù insegna. Forse qualche volta ti capiterà di incontrarli.»

«Fantastico» ribatté Maria senza trasporto.

«Se non si trasferiscono a breve. Greg parlava di andare a vivere a Ginevra.»

L’aria sembrava densa. Era difficile parlare, costringersi a intavolare conversazioni che non riguardassero Jez. Come se stessero tutti su una specie di palco, impegnati a interpretare ruoli insoliti.

«Già. Ma Sonia non vuole andarsene» replicò Helen. «Adora la casa sul fiume. Era terribilmente depressa quando vivevano nel Norfolk.»

«Il Norfolk non è certo Ginevra.»

«Lei sostiene che ha bisogno di stare sul Tamigi, per la sua salute.»

«Ah! Di solito la gente crede che le Alpi siano più salutari di Londra» ironizzò Mick.

«Dipende se parliamo di salute mentale o fisica» ribatté Helen. «Comunque le ho parlato di Jez. Secondo lei, potrebbe essere innamorato. Potrebbe aver deciso di andare via senza farlo sapere a nessuno.»

«Che ne sa lei?» chiese Maria. «Lo ha mai incontrato?»

Helen notò un cambiamento nell’atmosfera, quando tirò in ballo il nome di Jez nella conversazione. Potevano respirare, infine.

«Ha una figlia dell’età di Theo, quindi ne capisce di adolescenti.



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